Le nozze d'oro: la nascita di EssilorLuxottica




  1. Introduzione
  2. I numeri dei due gruppi
  3. I dettagli dell'accordo
  4. Le parole di Del Vecchio e i possibili risvolti futuri




                                                                  Introduzione

Ci siamo quasi...

Le commissioni che avevano il compito di esaminare i fascicoli della fusione tra Luxottica ed Essilor hanno dato il via libera, chi incondizionatamente e chi mettendo alcuni paletti ma, il fatto importante è che tutte le commissioni hanno accetato i termini della fusione.

Precisamente sono le commissioni di: Australia, Canada, Cile, Cina, Colombia, Corea del Sud, Europa, India, Giappone, Marocco, Messico, Nuova Zelanda, Russia, Sud Africa, Taiwan e la Federal Trade Commission Americana.

Dall'annuncio avvenuto il 16 gennaio 2017 è passato più di un anno e mezzo e la strada è stata lunga e difficile, d'altronde era prevedibile data l'entità della fusione e l'importanza a livello mondiale dei due gruppi.

Entro l'anno si dovrebbe concludere il tutto, ma come successo più volte le date potrebbero slittare.


                                                               I numeri dei due gruppi

Luxottica nel 2017 ha riportato ricavi pari a 9,1 miliardi di euro con un utile netto di 1,03 miliardi.
Essilor nello stesso anno ha riportato ricavi pari a 7,4 miliardi e un utile di 785 milioni.

Semplicemente sommando le due cifre, i numero post fusione sono di:
Ricavi pari a 16,5 miliardi di euro con un utile di 1,815 miliardi.

La somma tra le due capitalizzazioni di mercato attuali è invece di 54,8 miliardi di euro.

Inoltre si stima che le sinergie di ricavi e costi siano comprese tra 400 e 600 milioni nel medio termine e che accelerino nel lungo periodo.

Con 16,5 miliardi di ricavi la quota sull'intero mercato, che ha un valore di circa 100 miliardi di euro, sarà intorno al 16%.


                                                 
                                                               I dettagli dell'accordo






L'accordo sottoscritto dai due gruppi prevede il conferimento in Essilor da parte di Delfin (la holding che controlla Luxottica) dell'intera partecipazione in Luxottica nel raporto 0,461 azioni del gruppo francese per ogni azione della società italiana.

In seguito Essilor lancerà un'offerta pubblica di acquisto (Opa) sulla totalità delle azioni Luxottica in circolazione, con il rapporto di 0,461 a 1, per arrivare al delisting della società da Piazza Affari.

Alla fine di tutti i passaggi prima elencati l'azionariato della nuova società sara così composto:


  • Delfin primo azionista con una quota compresa tra il 31% e il 38%
  • L'associazione dei dipendenti (primo azionista dell'attuale Essilor) vedrà scendere la sua quota dall' 8,3% al 4%.         

                                      Le parole di Del Vecchio e i possibili risvolti futuri





Leonardo Del vecchio fondatore e presidente di Luxottica ha definito il sogno di una vita questa operazione.

Riporto alcuni passi di un'intervista che gli è stata fatta subito dopo l' annuncio della fusione:



Perché ora è diventato possibile questo progetto?

«I tempi maturano e anche la concorrenza evolve. Chi fa parte del mercato guarda le azioni degli altri. Da un anno Luxottica aveva iniziato a investire nella produzione delle lenti e questo ha spinto Essilor a pensare con maggior profondità a un accordo che – lo sapevamo da quattro anni - era nell’interesse di entrambi. Questa volta c’era veramente la volontà di unire idee e produzioni. Vorrei ringraziare Romolo Bardin, amministratore di Delfin, e Francesco Milleri, mio braccio destro negli ultimi tre anni, che assieme a me hanno diretto i negoziati e mi hanno permesso di realizzare in brevissimo tempo quello che in passato non eravamo mai riusciti ad ottenere».


Almeno un pò le dispiacerà mettere in gioco Luxottica?

«Non sto assolutamente rinunciando all'azienda che ho creato. Anzi, nel lungo periodo è l’unico modo che vedo per mantenerla forte e competitiva. Dobbiamo abbandonare le paure che spesso frenano le aziende italiane ad affrontare nuove sfide e accettare come positivo il cambiamento. Non è pericoloso decidere e sbagliare, ma invece credo che possa essere fatale per qualsiasi azienda non avere il coraggio di prendere decisioni»


Come si evince da queste parole per Leonardo Del Vecchio la via della fusione era la strada migliore per la crescita di Luxottica e per creare un gruppo con un vantaggio competitivo ancora più grande.

Inoltre per l'intero settore dell'occhialeria è prevista una forte crescita negli anni a venire a causa del bisogno di una correzione visiva nei paesi in via di sviluppo e della sempre più marcata evoluzione (soprattutto nei paesi più "moderni") da occhiale per la vista a oggetto puramente estetico e di moda.

Personalmente ritengo la fusione tra Essilor e Luxottica un evento straordinario.
Viene acclamato dal mercato ma a mio avviso in maniera ancora poco veritiera, il gruppo che ne uscirà fuori sarà un leader di mercato indiscusso che ha tutte le carte in regola per guadagnare quote di mercato e espandersi nei nuovi mercati.

La forza del vantaggio competitivo della futura EssilorLuxottica, a mio avviso un giorno sarà sotto gli occhi di tutti e a quel punto per investire sarà troppo tardi!

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