Ultimi 3 anni: fondo Marianna +69,3% vs mercati di riferimento +22,65%


Negli ultimi 3 anni il rendimento del fondo Marianna è stato del 69,3 %, contro il benchmark che ha generato un rendimento del 22,65%.

Questa differenza di performance (quasi il triplo rispetto al mercato) è stata generata da una costante acquisizione di azioni a basso costo rispetto al valore reale.
Azioni come Marr, Meggitt, De'longhi, Ima ecc.

La performance è frutto anche dell'interesse composto, infatti, ogni anno i rendimenti sono stati reinvestiti.
Facendo un rapido calcolo, si arriva facilmente al valore prima citato:

2014/2015 33%

2015/2016 14%

2016/2017 11,7%

Se partendo dal primo anno reinvestiamo le plusvalenze su 3 anni abbiamo generato un 69,3%.


                                     
                                             Gli errori e gli obiettivi da raggiungere

La performance conseguita è un ottimo risultato, sono riuscito a battere il mercato e non ho venduto azioni in perdita, nonostante questo ho commesso principalmente due errori:

1) Vendita prematura di azioni dopo ottime performance.
2) Numero troppo esiguo di azioni in portafoglio.

Analizziamo punto per punto per fare chiarezza.

Punto 1:

Ci sono state diverse azioni che avrei dovuto tenere sul lungo periodo e che invece ho venduto per generare una plusvalenza, vero che le performance sono state elevate anche grazie al loro reinvestimento, ma una strategia del genere crea delle problematiche in periodi di eccessivo rialzo dei corsi azionari e soprattutto non è come ho in testa un portafoglio azionario.

Quando ho iniziato non disponevo di somme elevate e la mia strategia doveva essere per forza di cose diversa, ma adesso che ho più capitali devo puntare a "creare" il portafoglio che ritengo più adeguato.


Punto 2:

L'anno appena passato, nonostante un'ottima performance, ho comunque commesso un errore: quello di  detenere troppi pochi titoli in portafoglio.

Quindi quello che sto iniziando a fare quest'anno è suddividere il portafoglio in 5-15 società diverse, pesarle in base alla loro qualità e al loro sconto rispetto al valore intrinseco.

Continuo a pensare che un'eccessiva diversificazione generi solo confusione e performance più basse, continuerò quindi, a cercare pochi ma buoni titoli.


"Quel fondo l'anno scorso ha fatto il 10% è un buon fondo", è una frase che ho sentito spesso e la ritengo una grandissima stupidaggine.

I rendimenti che ho fatto negli ultimi 3 anni certo sono importanti ma non sono un indicazione così certa per quelli futuri.
Ho sempre cercato di investire in modo sensato, comprando sempre azioni che prezzavano meno rispetto al proprio valore intrinseco.

Si possono acquistare le migliori azioni del mondo, al prezzo più basso della storia, ma se il mercato scende per un periodo abbastanza lungo, si chiude l'anno in negativo, questo perché i titoli sono all'interno di un indice e ne seguono chi più chi meno, la direzione.

Questo non vuol dire essere pessimisti o ottimisti, ma semplicemente realisti.

Quel che si può fare è generare performance positive sul lungo periodo, non vendendo in momenti difficili e soprattutto non spaventandosi se un anno la variazione dei prezzi porta il nostro portafoglio in negativo.

                                         


                                                      Il portafoglio che ho in mente




  • 65% in società con un forte vantaggio competitivo  acquistate a sconto rispetto al valore intrinseco.
  • 20% in piccole e medie imprese che hanno un ottimo business e delle prospettive di crescita interessanti
  • 15% acquisizioni di aziende in ottimo stato di salute a prezzi eccessivamente bassi (value investing puro)



Ci vorrà del tempo per dare forma a un portafoglio del genere, ma è uno dei miei obiettivi, cosi facendo il punto fermo del fondo saranno le società con un vantaggio competitivo molto forte, senza però lasciare sul terreno occasioni importanti che il mercato offre vendendo azioni a basso costo.




Commenti

  1. Ciao e complimenti. Son finiti qua da YouTube, vlog di Ascani.
    Avrei una domanda: tu parli di valore intrinseco, ma cosa è/come si calcola/trova? Grazie

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  2. Ciao Igor, rispondere alla tua domanda non è semplice.
    Il valore intrinseco di un'azienda dipende da molti fattori e sopratutto non c'è un solo modo di calcolarlo. Anche i più famosi investitori Value dell storia hanno opinioni differenti, concordano solo sul fatto che un valore preciso non esiste ma solo un range di valore

    RispondiElimina

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