Un Value Investing su misura

Qualche volta qualcuno chiede come fare per iniziare ad applicare il value investing, è una tecnica troppo difficile e che richiede troppo tempo. Il sentiero da seguire è quello di iniziare da noi stessi.

Quando studiamo le società analizziamo i bilanci annuali. Prima di investire controlliamo che l’azienda sia solida, abbia dei buoni indici e soprattutto un eccezionale vantaggio competitivo.
Ogni lettura ci regala informazioni e dati preziosi che migliorano i nostri futuri studi.
La meticolosità nel giudizio verso terzi ci porta ad allontanarci da un giudizio ben più importante: il bilancio di noi stessi.

L’idea che mi accompagna da quando ho finito le superiori è proprio quella che utilizziamo nel value investing: analizzare le proprie entrate, le proprie uscite e i propri investimenti.
Ogni singola uscita viene segnata con il metodo della partita doppia. A questo proposito non utilizzo sofisticate applicazioni che decidono loro dove inserire le voci, ma semplici fogli di calcolo excel, anche qui semplicità, se è troppo difficile trovo qualcosa di più semplice.

La regola numero 1 è non perdere soldi, la regolare numero 2 è non dimenticarsi mai della numero 1” dice Warren Buffett. Applicare questa semplice regola al nostro patrimonio ci permette di analizzarci in maniera minuziosa. Alla fine dell’anno avverrà poi un’analisi personale e, proprio perché è il proprio bilancio, non ci sarà motivo di mentire a noi stessi.

Prima si inizia e più dati si avranno a disposizione. Più il tempo passa più le spese personali si diversificheranno. Saremo noi stessi, in base a razionalità e principi basilari, a capire e decidere se inserire le uscite in investimenti che porteranno a noi altre entrate, oppure se siano investimenti in conto capitale o siano semplici uscite frutto dei nostri vizi o di spese vitali.

L’obiettivo di questo ‘giochino’ è ragionare e comportarsi come un’azienda vera e propria.
Finito il bilancio consolidato personale ci troveremo di fronte a due opzioni:
- Utile
- Perdita

Nel primo caso potremo decidere se utilizzare tutto l’utile per noi stessi, magari per una meritata vacanza (effettueremo quindi uno stacco di dividendo), oppure se reinvestire tutto, dove? sta a noi decidere.
In entrambi i casi, però, andremo ad analizzare il perché è successo questo risultato, da dove sono arrivate le entrate, quanto hanno reso i nostri investimenti e se ci sono stati eventi straordinari. Tutto questo con la semplicità che abbiamo deciso nel corso dell’anno.

Il value investing è questo. Quando siamo pronti a giudicare noi stessi, in maniera razionale, allora saremo pronti ad applicare questa analisi anche nei nostri investimenti di borsa.

Post scritto da Davide Manzoni

Commenti

  1. Molto interessante. Dove si può trovare un file excel per costruirsi, in proprio, una sorta di bilancio? E come farlo?

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