Cosa ne pensa il Fondo Marianna dei bitcoin?



Con la massima sincerità ed umiltà sono contento di affermare che di Bitcoin, cripto valute e Blockchain non sono un esperto e le persone effettivamente informate in materia, a mio avviso, sono molto poche.
Io non giudicherò i Bitcoin in sé o le cripto valute, discuterò esclusivamente dell'approccio speculativo degli investitori/speculatori su questo tipo di prodotto finanziario. 

Non ho idea di quanto valga un bitcoin, non ho idea di come si faccia a valutare un qualcosa che effettivamente non produce valore.
Non critico l'idea in sé, anzi, la trovo molto interessante, ci potrebbe essere un'effettiva rivoluzione del sistema bancario grazie all' uso del blockchain, ovvero una specie di registro "sicuro", condiviso da tutte le parti che operano all'interno di una data rete distribuita di computer. Tale "base dati" registra e archivia tutte le transazioni che avvengono all interno della rete, eliminando in definitiva la necessita di terze parti "fidate" ( definizione di Reply spa) 

Potrebbe funzionare? Si assolutamente si, ma non è questo il punto.
Il dato scioccante è un altro, ovvero la "marea" di persone che dall'oggi al domani hanno iniziato a parlare di bitcoin come fosse la partita della nazionale e a investire secondo criteri lontani dalla più comune definizione di investimento.
Warren Buffett l'ha definita una bolla, io non sono neanche in grado di far questo, semplicemente mi limito ad osservare da fuori con un caffè caldo e la mia solita calma.

La quotazione dei bitcoin è cresciuta enormemente e questo ha attirato molte  persone, come accadde durante la bolla dei tulipani (ne ho parlato qui) anche persone che non ne avevano mai visto uno, acquistarono dei bulbi.

Alcuni giorni fa ho ricevuto una telefonata di un mio caro amico, che mi chiedeva informazioni sui bitcoin. Io gli ho risposto come sto raccontando a voi, ponendogli in seguito una domanda: "ma quindi se il prezzo dei bitcoin sale, vuol dire che sono un ottimo investimento?".
La sua risposta è stata: "beh, io da persona esterna, vedendo un prezzo salire ne deduco che le cose vadano bene".

A mio avviso questo è un gravissimo errore, infatti il movimento del prezzo in un lasso di tempo così ristretto ha poco a che fare con il "valore" del prodotto sottostante.

Rimango stupito nel vedere l'immensa pubblicità che si fa a questa cripto valuta, ne parlano giornali e i social ne sono intasati, sono nati centinaia di siti che ci spiegano come diventare ricchi in poco tempo, addirittura ho visto alcune interviste di persone che hanno preso soldi in prestito per investire in Bitcoin.

Io francamente non riesco a capire tutto questo e magari in futuro useremo i bitcoin per comprare il latte dalla signora Pina del supermercato di fiducia, ( che si sarà modernizzata e avrà anche lei la possibilità di farci pagare in questo modo), ma, dobbiamo iniziare a pensare che chi compra bitcoin scommette e non investe.

La quotazione da quando ho scritto questo post può salire ancora, ma non cambierò mai la mia idea: ovvero investire solo quando il prodotto finanziario ha uno sconto rispetto al valore. Preferisco il mio rendimento del 10-15% l'anno che avere la possibilità di erodere il mio capitale.

Molti mi dicono vabbè ci metto 100 euro "che saranno mai", io non ho mai ragionato così, 100 euro ora possono sembrare pochi, ma accumulati investendo in maniera saggia possono fruttare e se li perdiamo non potremmo mai accantonarli. Questo concetto l'ho appreso dalla prima volta che guadagnai 100 euro in borsa, erano azioni I.M.A e io, anche se oggi subisco variazioni maggiori nel mio portafoglio, ricordo sempre il valore di quei 100 euro, perché li avevo guadagnati da solo e soprattutto li avevo guadagnati in maniera razionale.

Non mi permetterei mai di dire comprateli o non comprateli, ma io e il mio Fondo Marianna stiamo alla larga da questo tipo di investimenti.
Cito adesso Burton G. Malkiel che in un suo bellissimo libro, dove parla delle bolle, recita testualmente:

"Nel 1850 si credeva che le ferrovie avrebbero incrementato notevolmente l'efficienza delle comunicazioni e del commercio. Questo accadde senza dubbio, ma non in modo tale da giustificare i prezzi delle azioni ferroviarie, che avevano raggiunto incredibili picchi di valore speculativi prima di crollare nel agosto del 1857... La chiave degli investimenti non è l'impatto di una determinata industria sulla società e neppure il suo potenziale di crescita, ma piuttosto la possibilità di realizzare e mantenere nel tempo adeguati profitti. La storia ci mostra chiaramente che tutti i mercati troppo esuberanti, prima o poi, soccombono alle leggi della gravità... La cosa veramente difficile è resistere all'allettante tentazione di buttare i nostri soldi in abbuffate speculative per arricchirsi tanto e velocemente"

Concludendo, non critico questo tipo di tecnologia ma solo la folle e speculativa acquisizione di Bitcoin senza poter stabilirne un valore.

Ho letto alcune valutazioni ma sono tutte basate su dati ancora non esistenti e allora se è cosi rischioso, perché continuate a chiamarlo investimento?




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