Il mercato è efficiente?

E.Fama vincitore del premio nobel nel 2013
E' il 1970 ed Eugene Fama, noto economista statunitense e premio nobel per l'economia nel 2013, pubblica un proprio lavoro, creando così le base per la teoria del mercato efficiente.
In breve questa teoria si articola affermando l'esistenza di 3 distinte ipotesi di efficienza dei mercati:

1) Efficienza in forma debole
2) Efficienza in forma semi-forte
3) Efficienza in forma forte

Io analizzerò solo la prima, utilissima a capire il mio diverso punto di vista sulla questione.

 Questa ipotesi si basa sul principio per il quale: qualora i prezzi osservati sul mercato riflettono tutta l'informazione contenuta nella serie storica dei prezzi stessi; con una qualche approssimazione, non è possibile formulare una strategia di trading con un rendimento atteso (eventualmente corretto rispetto al rischio) superiore a quello del mercato basandosi solo sull'informazione contenuta nella serie storica dei prezzi.

Fama, quindi, afferma che nessuno sarebbe in grado di sovraperformare il mercato senza assumersi dei rischi maggiori.


La teoria presa in esame, a mio avviso, è condivisibile solo in parte, in quanto solitamente il mercato è efficiente ma, spesso ci troviamo in situazioni nelle quali questa efficienza viene meno. Esemplificative le bolle speculative e i grandi crolli borsistici.


 Infatti, sparso nel mondo o passato a miglior vita qualcuno la pensa un "tantino" diversamente.

Warren Buffett drasticamente dice: "Investire in un mercato in cui le persone credono che sia efficiente è come giocare a bridge con qualcuno a cui hanno spiegato che è inutile guardare le carte".

Come ho imparato, spesso, le teorie rimangono tali e il mondo degli investimenti è tutta un'altra cosa.
Decine di investitori Value hanno battuto il mercato sul lungo periodo e, l'hanno fatto proprio basandosi sulla teoria opposta, ossia che il mercato non è efficiente, offrendo cosi occasioni di investimento conseguenti dai suoi "errori".

E' proprio l'inefficienza del mercato a consentire extra rendimenti. Senza di essa, infatti, nessuno l'avrebbe mai battuto, se non per mera fortuna. Personalmente, concludendo questo articolo, troppe volte mi sono trovato in situazioni nelle quali tale teoria risultava così inefficace da renderne impossibile l'applicazione. Resta comunque indispensabile conoscere anche chi la pensa diversamente.

Ultimamente, superando l'esame da promotore finanziario, ho ritrovato questa teoria al capitolo 17 del libro da me utilizzato per studiare e, non ho apprezzato il fatto che non si tenesse minimamente conto anche di pensieri diversi.  Non si ammetteva, infatti, la possibilità di trovare mercati inefficienti e questo ritengo sia un grande errore.



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