Il concetto di rischio

1)Il rischio di un titolo azionario si calcola in termini di varianza dei rendimenti: la varianza misura la dispersione dei singoli valori del valore atteso. Maggiore è la varianza, maggiore è la probabilità di allontanarsi dal rendimento atteso e maggiore è il rischio dell'investimento.

2)I titoli che offrono rendimenti più elevati sono anche quelli con un livello di rischio maggiore.

3)Il beta rappresenta la misura della sensibilità del singolo titolo alle variazioni del mercato nel quale è quotato.

Tralasciando la difficoltà nel capire queste tre nozioni, che cercano di spiegare cos'è il rischio azionario, possiamo facilmente individuarne i tratti che a mio avviso non sono molto sensati e che alla fine si distaccano (sempre a mio parere) dalla realtà.

Riassumendo in breve secondo alcuni il rischio di un titolo è in buona parte calcolabile a seconda dello scostamento dai rendimenti attesi, e con questo famoso Beta, un indice che a secondo che sia maggiore o minore di 1 indica quanto un azione è più o meno rischiosa.
Ora banalmente, prendiamo due azioni diverse, la prima in un settore quasi monopolistico esistente da 80 anni e che fa lo stesso prodotto da altrettanto tempo. Poi prendiamo la seconda, questa volta in un settore estremamente concorrenziale, che esiste da un paio di anni e se guardiamo il suo futuro abbiamo solo un grande punto interrogativo.
Ora hanno tutte e due beta uguale a 1,2 come è possibile che queste due società abbiano il medesimo rischio di mercato? a mio modesto parere calcolare il rischio in questo modo è assolutamente non corretto.

Dunque come suggerisce anche Warren Buffett il rischio è legato alla possibilità di conseguire un danno o una diminuzione del valore intrinseco del bene, non al comportamento del prezzo del titolo. Inoltre per Buffett il rischio è direttamente legato all'orizzonte temporale dell'investimento. Negli anni 80 quando iniziò ad acquistare azioni Coca-Cola disse: "se mi chiedete di valutare il rischio di acquistare Coca-Cola e venderla domani vi direi che è molto, molto elevato". Buffett spiega che acquistare e vendere un titolo nel giro di una settimana, è un'operazione rischiosa. Le probabilità non sono migliori di quelle del lancio di una monetina: cioè, perderemo circa la metà delle volte. Se invece estendiamo l'orizzonte temporale ad almeno diversi anni, la probabilità che si tratti di una transazione rischiosa diminuisce significativamente, ovviamente sempre che si tratti di un acquisto meditato e ragionevole.

Riassumendo il rischio può essere visto da diversi punti di vista, può essere calcolato con complicati integrali o spiegato con teorie complesse come la teoria portafoglio. Io preferisco vederlo molto più concettualmente, non smetterò mai di valutare il rischio di un'azione in base a quello che produce, al suo vantaggio competitivo durevole e a quanto è scontata rispetto al valore intrinseco.
                                  



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